Bonus edilizi e l’importanza della sicurezza nel cantiere attraverso l’uso dei DPI e della tecnologia

Gli ultimi anni hanno segnato un boom delle ristrutturazioni e degli interventi in campo edilizio. Tutto questo è stato dovuto ai vari bonus messi in campo dal governo per rilanciare il settore e, allo stesso tempo, favorire il rifacimento di immobili ed edifici  antichi e deteriorati. Con la Legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37), in vigore dal 1° gennaio 2022, sono state prorogate le agevolazioni e le detrazioni del Bonus Casa che riguardano principalmente interventi di ristrutturazione sugli edifici, oltre che i lavori sugli impianti di riqualificazione, come ad esempio l’aumento delle classi energetiche. 

La norma ha confermato le detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione di immobili, ovvero gli incentivi noti come Bonus Ristrutturazioni, a cui si aggiungono le agevolazioni per le spese di mobili, elettrodomestici di classe energetica elevata e arredi grazie al Bonus Mobili ed Elettrodomestici (classe energetica A+), il cui importo massimo detraibile è stato di 16.000 euro fino al 31 dicembre 2021, per poi essere abbassato a 5.000 euro con la proroga al 2024. Confermati anche l’Ecobonus, la detrazione rivolta a tutti coloro che compiono lavori di adeguamento e risparmio energetico, il Bonus verde per gli interventi di sistemazione a verde di terrazze e aree scoperte, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, e il Bonus Facciate, introdotto lo scorso anno, che prevede uno sconto fiscale del 60% nel 2022, su interventi riguardanti involucri edilizi e il bonus per la sistemazione a verde di immobili. C’è, poi, la proroga del Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio per consentire la ripresa economica spingendo su interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico negli immobili (Sismabonus). A fronte di tali agevolazioni ed incentivi è cresciuto anche il numero di lavoratori impegnati su tali progetti a cui è necessario garantire standard di sicurezza che ne tutelino la salute elevati.  L’obiettivo imprescindibile di ogni attività lavorativa, infatti, dovrebbe essere quello di proteggere adeguatamente sé stessi e gli altri. Sebbene possa sembrare un’affermazione banale, i fatti del 2021 dimostrano l’esatto opposto. Secondo i dati forniti dall’INAIL, lo scorso anno sono state oltre 1221 le cosiddette morti bianche, quelle avvenute sui luoghi di lavoro. A queste è necessario aggiungere gli infortuni, la cui stima supera i 555.000 sempre nel solo 2021. Numeri che rendono necessaria una riflessione su quanto ancora sia necessario fare in termini di protezione. In tal senso si rivelano cruciali, oltre alla formazione e all’aggiornamento dei lavoratori, l’uso dei  Dispositivi di Protezione Individuale, i cosiddetti DPI, ovvero quelle soluzioni pensate per garantire al lavoratore l’adeguata protezione durante le ore di svolgimento della professione.

 

Cosa sono i DPI?

I Dispositivi di Protezione Individuale sono entrati per la prima volta in vigore il 15 maggio 2008 con il Decreto Legislativo n. 81, conosciuto anche come “Testo Unico sulla salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro” o “Testo Unico” (T.U.): al comma 1 dell’articolo 74  li definisce come “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. Obbligatori per legge i DPI devono essere indossati dal lavoratore a livello cautelativo, così da garantirgli la massima protezione dai diversi rischi che possono ledere la sicurezza o la salute durante lo svolgimento della professione.

 

Quali tipologie esistono?

La classificazione è stata definita secondo tre categorie.

  • Categoria I: Dispositivi certificati che servono a proteggere dai danni lievi e che non vedono conseguenze irreversibili. Tra questi ci sono i guanti, copricapo leggeri e gli occhiali.
  • Categoria II. Dispositivi di Protezione Individuale che offrono una protezione dai danni di media entità, sono certificati CE e vengono costantemente monitorati. Si tratta, ad esempio, di indumenti e accessori ad alta visibilità, occhiali di protezione da raggi x/radiazioni ultraviolette e infrarosse, etc.
  • Categoria III. DPI che garantiscono la protezione da fenomeni che potrebbero causare un pericolo di vita per il lavoratore con danni irreparabili come la morte, gravi o permanenti (ad esempio la cecità). Questi dispositivi presentano il marchio CE e devono essere utilizzati con cognizione, dopo aver svolto specifici corsi e aggiornamenti continui. Sono, ad esempio, tipologie specifiche di guanti, imbracature di sicurezza, ecc. ecc.

Ai Dispositivi di Protezione Individuale è importante accompagnare una congrua segnaletica che acquisisce un ruolo fondamentale e da non sottovalutare nella sicurezza sui luoghi di lavoro, che va integrata con tutte e tre le tipologie di DPI. 

 

Lo sviluppo della Smart Safety: la tecnologia per la sicurezza dei cantieri

L’emergenza Coronavirus ha costretto a riorganizzare e gestire in sicurezza tutti i luoghi di lavoro accelerando il processo di transizione digitale grazie all’avvio di processi digitali per la gestione dei rapporti professionali che sta toccando anche i cantieri. Sta infatti prendendo piede la cosiddetta smart safety, ossia il ricorso alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica per rendere il cantiere più efficiente e sicuro, con l’obiettivo, dall’altra parte, di ottimizzare il business. Attraverso l’uso dell’elettronica con sensori, rilevatori, moduli di trasferimento, cavi, e batterie, si rafforza, così, la capacità di protezione o di mitigazione del rischio dei vari sistemi di sicurezza. 

Ad esempio, a causa della pandemia, sono stati studiati dei sistemi di rilevamento automatico della temperatura ma anche della presenza della mascherina sui singoli soggetti (obbligatoria nel caso di distanza interpersonale minore di un metro tenuta durante le lavorazioni).

Questi rilevatori, posti all’ingresso dell’area di cantiere, sono dotati di sensori termici e telecamera. L’uso di questa strumentazione per i controlli evita di impiegare altro personale, che potrebbe correre il rischio di eventuale contagio e allo stesso tempo investire il suo tempo in una mansione non prettamente attinente al cantiere. Ma non solo: ci sono anche gli smart DPI, dispositivi di protezione individuale intelligenti. Alla base dei DPI intelligenti c’è l’architettura IoT  (Internet of Things), che ha lo scopo di favorire la prevenzione degli infortuni. Si sta infatti lavorando alla creazione di giubbotti, caschi, guanti e scarpe sui quali vengono montati dei sensori collegati ad altri strumenti elettronici, come gli smartphone, wireless o Bluetooth, che rilevano, registrano e comunicano i dati all’istante, spesso senza il bisogno dell’intervento umano. Questi dispositivi vengono chiamati wearable smart devices.  Alcuni di questi indumenti protettivi intelligenti sono già stati testati ed usati dai vigili del fuoco: i sensori integrati negli abiti sono capaci di rilevare alcuni dati, come temperatura corporea interna, pressione ecc, rielaborarli e valutare le capacità lavorative del lavoratore.

La tecnologia va in aiuto, grazie ai sensori di rilevamento, anche al monitoraggio dei rischi ambientali, come l’esposizione al particolato PM, all’inquinamento acustico, ai gas, etc. Servono ad individuare e coordinare preventivamente opportune misure di mitigazione del rischio ambientale.

 Il cantiere è di per sé un luogo di lavoro con un alto rischio di infortunio. Tale rischio aumenta in modo consistente quando si tratta di cantieri di carattere straordinario, come ad esempio quelli per la messa in sicurezza di edifici compromessi a seguito di eventi calamitosi come un terremoto. A tal proposito si usa la geomatica grazie ai droni: attraverso l’acquisizione fotogrammetrica è possibile la creazione di un modello 3D di un cantiere, attraverso cui si possono eseguire misurazioni affidabili e in tempo reale e quindi avere una valutazione preventiva dei rischi.

 

GTP S.r.l., azienda leader nel settore della Sicurezza sul Lavoro, si pone al fianco delle aziende per garantire l’osservanza della normativa vigente. Tra i servizi nell’Ambito del Decreto Legislativo 81/08 legati alle attività di Prevenzione e Protezione dei Rischi nei Luoghi di Lavoro e di consulenza tecnico-ingegneristica, GTP offre una vasta gamma di soluzioni formative sulla salute e sicurezza dei lavoratori.  

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