Con la pubblicazione dei dati annuali 2024, l’INAIL offre uno sguardo d’insieme sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali nel mondo del lavoro. Se da un lato si osserva un lieve calo degli incidenti sul posto di lavoro, dall’altro preoccupano l’aumento degli infortuni in itinere e il numero di decessi registrati.

Infortuni sul lavoro: numeri in chiaroscuro

Nel corso del 2024, le denunce di infortunio presentate all’Inail, escludendo quelle relative agli studenti e alle studentesse, sono state poco più di 511.600, con una riduzione dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Questo dato apparentemente positivo cela però un andamento differenziato: mentre gli incidenti avvenuti durante l’attività lavorativa sono diminuiti dell’1,9%, quelli occorsi nel tragitto casa-lavoro hanno subito un incremento del 5%, segnale di un aumento del rischio legato alla circolazione stradale.

Il fenomeno degli infortuni in itinere è particolarmente critico perché coinvolge dinamiche non sempre prevedibili o prevenibili all’interno del contesto aziendale. La sicurezza stradale per i lavoratori e le lavoratrici, soprattutto per chi si sposta frequentemente per lavoro, dovrebbe dunque diventare un tema centrale nelle strategie di prevenzione.

Incidenti mortali: un aumento preoccupante

Se il numero complessivo di infortuni mostra una stabilità relativa, il dato sulle morti sul lavoro racconta una realtà più drammatica. Nel 2024 sono stati denunciati 1.077 decessi, 48 in più rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato trainato soprattutto dagli incidenti in itinere, con 41 vittime in più rispetto al 2023. Anche i decessi avvenuti direttamente durante l’attività lavorativa sono aumentati, seppur in misura minore.

Negli ultimi dieci anni, gli incidenti plurimi – ovvero quelli in cui hanno perso la vita più lavoratori contemporaneamente – hanno rappresentato una parte significativa del problema. Dal 2015 al 2024 si sono verificati 160 eventi di questo tipo, con un totale di 429 vittime. La maggior parte di questi incidenti si è verificata su strada o in ambienti ad alto rischio, come binari ferroviari e spazi confinati, dove il tentativo di soccorso può trasformarsi in una trappola mortale.

Il nuovo contesto assicurativo per gli studenti

Una delle novità che ha avuto un impatto significativo sui numeri del 2024 è stata l’estensione della copertura Inail agli studenti di scuole pubbliche e private. Questo ha portato a un aumento del 10,9% delle denunce di infortunio rispetto all’anno precedente, superando quota 77.800 casi. Sebbene questo dato non sia direttamente legato al mondo del lavoro, evidenzia l’importanza della formazione sulla sicurezza già a partire dall’età scolare.

Confronto con l’Europa: dove si colloca l’Italia?

A livello europeo, il confronto tra i dati infortunistici è complesso a causa delle differenze nei sistemi di rilevazione e tutela. Tuttavia, le statistiche Eurostat mostrano che nel 2022 l’Italia ha registrato un tasso di mortalità per infortuni sul lavoro inferiore alla media dell’Unione Europea e di molti altri Paesi, tra cui Francia e Spagna. Questo dato positivo non deve però indurre a sottovalutare il problema: il numero di incidenti resta elevato e, in alcuni settori, il rischio è ancora molto alto.

Malattie professionali: una crescita allarmante

Oltre agli infortuni, il 2024 ha visto un aumento significativo delle malattie professionali denunciate, con un incremento del 21,6% rispetto all’anno precedente. Le patologie più comuni sono quelle a carico del sistema osteomuscolare, seguite da disturbi del sistema nervoso e problemi uditivi. Questo trend evidenzia l’urgenza di strategie efficaci per la prevenzione delle malattie correlate all’attività lavorativa.

La formazione come chiave per la prevenzione

La sicurezza sul lavoro non può essere lasciata al caso. Una formazione adeguata e continua è lo strumento più efficace per ridurre il numero di incidenti e migliorare la consapevolezza sui rischi. Per questo, la GTP Academy offre corsi specifici per aziende e professionisti che vogliono approfondire le tematiche della sicurezza sul lavoro, garantendo aggiornamenti costanti e strumenti pratici per prevenire infortuni e malattie professionali.

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